La verità sulle vitamine

Come è avvenuta la trasformazione dei prodotti chimici sintetici nelle sostanze nutrienti vitali?

A tutti coloro a cui questo non aiuta, resta di vivere somministrando i farmaci, di vagare da un medico all’altro, fare diversi esami e controlli, farsi prescrivere sempre nuovi farmaci o decidere da soli con quali vitamine riempirsi lo stomaco.

Di solito, quando muore una persona, dopo lunghe e faticose cure con i medicinali allopatici, i suoi parenti dicono: beh, intanto soffriva di tante malattie e finalmente il Signore gli ha dato pace. D’altronde, nei tempi odierni è diventata moda andare dal medico e assumere farmaci sintetici. Bisogna aggiungere inoltre che gli stessi medici vi consigliano di stare attenti con le vitamine e di non esagere perchè altrimenti correte il rischio di andare in ipervitaminosi.  

Purtroppo, quando parliamo di queste vitali sostanze nutrienti, alcune conoscenze che ne abbiamo sono semplicemente eliminate dalla storia della medicina e “interrate” per sempre lontano dagli occhi dell’opinione pubblica, esperti e studenti di medicina. Cosi sono andate a finire molte ricerche degli anni sessanta del novecento. Uno dei più grandi pionieri nell’ambito di vitamine era il dentista e il chirurgo americano Royal Lee che innanzitutto cercava una spiegazione su patogenesi ed origine della carie non solo negli adulti ma soprattutto nei bambini. Non è mai stato premiato per le sue ricerche e scoperte, e solo pochi hanno sentito parlare di lui. Per tutta la sua vita fu perseguitato dalla Procura americana e dall’ Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali (FDA), riuscita perfino a conseguire un’ordinanza del tribunale americano per bruciare tutta la sua ricerca degli ultimi 20 anni!

Lui riteneva che tutte le malattie nascono a causa della malnutrizione, che però la maggior parte di esse possa essere curata con determinate vitamine e minerali. Questa sua affermazione fu considerata una ciarlatanata, sottolineando il fatto che lui era un semplice dentista senza prassi odontoiatrica.  Invece, la verità è che Royal Lee fu uno studioso in ciascun ambito di cui si occupava. Naque nel 1885 in Winsconsin e morì nel 1967. Pubblica da solo i studi provenienti dalle sue attività scientifiche di cui fino ad oggi poche persone sono conoscenza. Purtroppo, Royal Lee non solo era molto all’avanguardia rispetto il suo tempo, ma aveva anche un potente avversario – l’amministrazione federale degli Stati Uniti d’America, pesantemente corrotta che lavora e tuttora lavora sotto il patroncinio  del complesso industriale agroalimentare e chimico che non produce solo i farmaci sintetici, le “vitamine” sintetiche,  il cibo sintetico,  le bevande sintetiche, ma  dopo la seconda guerra mondiale  si è appropriato anche del controllo  dell’educazione medica e dell’attività editoriale e scientifica.    

E infatti, oggi gli studi di medicina negli Stati Uniti d’America e nei paesi europei si dedicano maggiormente alla cura con i farmaci sintetici, mentre l’organismo umano viene approfondito attraverso le analisi degli organi e dei tessuti morti (anatomia e istopatologia), e non si pone più la questione sulla differenza tra le vitamine naturali e quelle sintetiche. Però, bisogna ribadire che la vitamina C non è l'acido ascorbico, che la vitamina E non è il tocoferolo, che la vitamina A non è il retinolo ecc.


CHE COSA DAVVERO SONO LE VITAMINE?

Per semplificare, facciamo un paragone tra le vitamine e un buon brodo di pollo. Affinchè il brodo sia gustoso la sua preparazione richiede la cottura di tutti ingredienti per un determinato periodo. Alcuni ingredienti (es: carne di pollo o pastinacca) non sono commestibili se non trattati in un processo termico, a differenza delle carote che inoltre quando si mangiano cotte, cambiano il gusto e non solo ma anche il valore nutrizionale (in sostanza li perdono).

Il prezemolo e la cipolla sono commestibili freschi. Vengono quindi aggiunte diverse spezie per conseguire un gusto completo e diverso dei singoli gusti di questi ingredienti. Un giusto miscuglio produce un giusto effetto, ossia un brodo delizioso. Qualcosa di analogo succede con le vitamine, ossia una sola vitamina non è composta  da un singolo composto molecolare o da qualsiasi sostanza e nemmeno da un complesso di composti o di sostanze, ma come un processo in cui i determinati ingredienti provenienti dal totale complesso di vitamine si trovano in una interazione elettrobiochimica alla determinata temperatura (la “cottura” a 370C nell’organismo umano) affinchè tra le cellule sia conseguito il trasporto e l’assunzione di sostanze nutrienti che possiedono gli elettroni.  Questo processo avviene sia negli animali che nei vegetali. Si distingue solo il grado di trattamento termico.

Dunque, le vitamine sono complessi biologici nel momento che dipendono dall’ambiente circostante in cui subentrano nelle interazioni elettrobiochimiche, ossia a partire dall’ambiente circostante in cui vengono attivate biochimicamente. Questa attività delle vitamine avviene solo quando sono compiute tutte le condizioni e quando sono presenti tutti fattori indispensabili per il loro funzionamento. In tal caso la loro azione è sinergica.

Ancora Royal Lee ha notato che la vitamina A costituisce “... un processo attivo composto dalle sostanze nutrienti, enzimi, coenzimi, antiossidanti e attivatori dei minerali tracce.”

Le vitamine si presentano in una complessa forma viva, attiva o da attivare in determinate condizioni e nessuna di loro particelle (frammenti) potrà essere isolata o nominata vitamina. Tali particelle isolate non sono in grado di effettuare nell’organismo la funzione di vitamine e di conseguenza non si verificano nemmeno i processi (vitali) delle vitamine.

Affinchè la cellula presente nell’organismo possa assumere i nutrienti dal complesso di vitamine che possiedono i minerali traccia, questo complesso deve essere attivato, ossia deve diventare vivo. Qualora avvenisse la simulazione di tali attività, quando la cellula a causa di similitudine tra le forme molecolari assume il frammento sintetico di vitamine, ciò non sarà l’espressione di assunzione funzionale delle sostanze nutrienti e potrà comportare l’intossicazione.  E le vitamine sintetiche lo sono – la copia chimica delle particelle del complesso naturale di vitamine, però distaccate dal complesso e quindi camuffate nelle molecole di forma identica che così vengono inserite nel processo di nutrizione cellulare.  Però, loro non nutriscono le cellule, anzi le contaminano. Dunque, se nel brodo aggiungete la pasta fatta di farina raffinata, siate sicuri di aver aggiunto le carenti molecole morte che col tempo si accumulano da qualche parte nell’organismo, rifiutate dalle cellule in quanto da loro riconosciute come scarto. La farina e lo zucchero raffinato non possiedono un campo di elettroni (come scoperto da dr.Budwig) e le loro molecole sono morte.


L’INDUSTRIA ALIMENTARE E’ UN BUSINESS PROFICUO

Le vitamine funzionali nell’organismo vivo sono complessi viventi completi di vitamine. Questo è il cibo naturale dell’uomo nel “Paradiso Terrestre”. Frutta e verdura raccolti direttamente dall’albero o dalla terra (dentro i quali ancora corrono gli elettroni). Sfortunatamente, la filosofia capitalista che promuove la costituzione del capitale ha trasformato la produzione del cibo esclusivamente in business che produce profitto. Le arature frenetiche dei campi magri l’allevamento di bovini e avicoli, alimentati dai mangimi concentrati ha fatto sì che i complessi naturali di vitamine-minerali non si trovino più nemmeno nei cibi naturali. L’ultimo colpo sferrato all’umanità, ormai sofferente di malnutrizione è stata la creazione di fertilizzanti artificiali-sintetici. Dunque, l’industria produce enormi quantità di generi alimentari gustosi, però senza alcune vitali sostanze nutrienti.

Quando ha letto il libro del dott. Harvey W. Wiley, ex direttore dell’Ufficio statle (americano) della chimica, Royal Lee ha capito quanto fatali sono le conseguenze di tale business. Wiley è stato il suo ultimo direttore fino al 1912 quando è stato sostituito e lo stesso Ufficio chiuso in quanto si opponeva alla vendita pubblica dei generi alimentari – cibi e bevande – contenenti le sostanze pericolose. Il suo parere era: “Nessun prodotto alimentare nel nostro paese  potrà contenere le tracce di acido benzoico, di acido solforico o di solfati e nemmeno minime quantità di allume e saccarina, salvo i scopi medici. Le bibite analcoliche devono essere completamente prive di caffeina o teobromina (provenienti dai chicchi di cacao). Non è consentita la vendita delle farine chimicamente sbiancate. I nostri cibi devono essere assolutamente privi di qualsiasi forma di contraffazione e etichettatura falsa. Produttori di generi alimentari e in modo particolare le grosse industrie alimentari devono dedicare la propria energia al miglioramento della salute pubblica e alla promozione di felicità in ogni casa attraverso la produzione della farina di grano intero e della semola grossa.”

Con tale approccio lui ha iniziato la guerra contro la Coca-Cola (qui di seguito vedremo anchè perchè). Perciò, al posto dell’Ufficio della chimica, il corrotto vertice statale ha emanato la legge sulla costituzione dell’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali (FDA). Il primo direttore fu il dottore Elmer Nelson, molto più flessibile riguardo alimentazione umana come dimostrato dalla sua affermazione: “Dichiarare che un corpo nutrito bene possa resistere meglio alle malattie rispetto un corpo malnutrito non è scientificamente fondato. Sono del parere che non ci siano le sufficienti prove della carenza di alcune sostanze nutrienti nell’alimentazione umana che possano creare la ricettività alle malattie.” (Elmer Nelson MD, Washington Post). Da allora fino ai nostri tempi l’Agenzia FDA funziona perfettamente nell’interesse del profitto dell’industria farmaceutica e alimentare.


LE VITAMINE SONO COME LE RUOTE NELLE RUOTE

L’intero complesso che funziona come vitamina A è composto dalle seguenti mollecole: retinoli, retinoidi, retinal carotinoidi, carotene, acidi grassi, vitamina C, vitamina B, vitamina D, enzimi, minerali. (Vitamins and Minerals, Somer 1992). E’ chiaro che nella composizione di questa vitamina si trovano interi complessi di altre vitamine. Pertanto Royal Lee ha descritto le vitamine come “ruote nelle ruote”, funzionanti solo in questo modo. Se togliamo una ruota dall’altra, non è più questa ruota ma un’altra, capace di ruotare però in un modo diverso.  

Fino al 1924 l’intero complesso delle vitamine si ricavava dalle piante intere e ricche di vitamine, eliminando acqua dalle fibre in un procedimento freddo a vuoto, senza alcuna azione chimica dopo di che si confezionava in modo da custodire la stabilità dell’intero complesso. Così le “ruote” erano incastrate una nell’altra e quindi senza rovinare il complesso di vitamine. Però, nel 1931 il potente gigante farmacologico La Roche ha scoperto il sistema di sintesi di un frammento della vitamina A (scoperto nel 1919). Così hanno isolato l’acido retinoico, hanno cominciato la sua sintesi chimica e lo chiamarono vitamina A.

Maggior parte delle sintetiche vitamine A sono composte di retinale, retinolo e acido retinoico. Tale sintesi venne chiamata vitamina, purificata e come tale anche oggi si trova in vendita come “vitamina A”. Perciò è logico che un apporto eccessivo ha effetti tossici. La tossicità della vitamina A è conosciuta come ipervitaminosi A ed è esclusivamente causata dalla somministrazione della vitamina “purificata” e mai dell’intero complesso. Pertanto oggi nella letteratura medica è facile trovare questa affermazione: "Gli effetti tossici della vitamina A hanno dimostrato di incidere in maniera significativa sullo sviluppo di tumori, artrosi, osteoporosi, e inoltre provoca occhio secco, bocca e pelle secca, un aumento di volume del fegato e della milza, difetti del feto e ai neonati, calo del sistema immunitario.” -  dice nel suo libro il dr. Judith Cave. Ovviamente qui si tratta della vitamina sintetica.


LE VITAMINE SINTETICHE NON CORRISPONDONO A QUELLE VERE  

Isolati dal loro nucleo intero, questi frammenti non solo non sono capaci di effettuare la propria funzione vitale ma così sintettizzati vengono inseriti nel processo collegandosi con gli altri cofattori vitaminici già esistenti nell’organismo e togliendoli dal medesimo. Tali frammenti sintetici così provocano la demineralizzazione dell’intero organismo. Abbiamo già scritto su come le molecole di acidi nell’organismo, prima di essere secretate attraverso i reni devono essere neutralizzate collegandosi alle molecole dei minerali alcali. Attraverso tale processo le molecole acide spesso assumono il calcio dalle ossa. Perciò, quando uno di quei medici fuorviati dicono che in Serbia di osteoporosi soffre addirittura mezzo milione di donne, non si rendono conto che la causa si trova proprio nell’eccessiva assunzione dei diversi farmaci che nell’organismo umano subiscono la decomposizione agli acidi pesanti demineralizzati dallo stesso organismo. Però, restando fedeli alle proprie convinzioni (strettamente legati al vademecum farmaceutico), continuano a “curare” i pazienti con le nuove – più forti sostanze chimiche, “sopportate con fatica” e che agli stessi pazienti creano le coliche renali. Purtroppo, è evidente che la medicina allopatica moderna non ha niente a che fare con le cose della vita, ma esclusivamente con la commercializzazione di farmaci.   La maggior parte dei medici non conosce assolutamente la medicina senza sostanze chimiche.

Nel naturale processo biologico che mette in moto il complesso della vitamina A, la beta carotene si presenta come precedente – la ruota numero uno.

Di solito, la variante sintetizzata di beta carotene è “stabilizzata” nell’olio raffinato. In questa forma di acidi transgrassi avviene l’ossidazione di beta carotene, perciò la beta carotene chimicamente pulita non ha più le caratteristiche di sostanza nutriente. La forma così modificata non sarà più convertita nella vitamina A.

Quasi intera produzione di beta carotene avviene nella multinazionale svizzera Hoffman - La Roche, dove tutti gli altri comprano e confezionano nelle proprie formule commerciali delle vitamine. Sarà meglio qualora nell’organismo umano non venisse attivata la formula sintetica, in quanto nel caso della sua attivazione (inserita in qualche processo vitale) potrebbe fare gli effetti tossici.

Però, tale modo di produrre le vitamine, da brevettare e sintetizzare chimicamente in grosse quantità è diventato proficuo. E così vale per tutte le “vitamine” che oggi compriamo nelle farmacie o ci prescrivono come terapia aggiuntiva i nostri medici la cui educazione evidentemente impropria.   


VITAMINA C NON E’ L’ACIDO ASCORBICO

Una simile storia vale anche per l’acido ascorbico che dal business farmaceutico viene battezzato “vitamina C”. Però l’acido ascorbico non è la vitamina C, ma piuttosto un metabolita costituito a causa del processo attivo della vitamina C.
L’acido ascorbico è solo “involucro antiossidativo”, un frammento della vitamina C. L’acido ascorbico è solo un distillato isolato dalla vitamina C che viene costituito nelle condizioni naturali nel fegato che protegge le parti funzionali dell’intero complesso delle vitamine dalla veloce ossidazione e decomposizione.
Oltre all’acido ascorbico, la vitamina C deve includere rutina, bioflavonoidi, Fattore K, Fattore J, Fattore P, Tirosinasi, Ascorbinogeno, e altri componenti come per esempio le tracce minerali. Nel caso mancasse qualsiasi di queste componenti, non sarà costituito il vitale processo biologico ossia la vitamina C.  
 

L’ACIDO ASCORBICO SINTETIZZATO

L’acido ascorbico si produce oggi in un processo brevettato che include l’amido di mais e gli acidi evaporanti. Oltre il 90 percento di acido ascorbico negli Stati Uniti d’America viene prodotto negli impianti della Nutley in New Jersey, uno dei più grossi produttori delle materie prime farmaceutiche.

Pertanto la maggior parte delle compagnie si rivolgono a loro per acquistare all’ingrosso l’acido ascorbico, dopo di che comincia la distribuzione sul mercato. Ciascuno dei marchi commerciali porta la propria ettichetta, la propria argomentazione, le proprie formule e ognuno di loro cerca di convincerci che proprio la loro vitamina C è la migliore anche se tutte provenienti dallo stesso fornitore e nemmeno una, corrisponde alla vera vitamina C.

Negli Stati Uniti d’America esistono intorno a 110 compagnie che vendono le vitamine. Solo negli Stati Uniti d’America ogni anno vengono spesi 9 miliardi di dollari americani per l’acquisto delle vitamine sintetiche.

Meno di cinque compagnie utilizzano l’intero complesso che partecipa nella composizione della vitamina C. Il complesso della vitamina così ottenuto è molto più costoso ed è inoltre più difficile da conservare.


PICCOLE E GRANDI DOSI DELLA VITAMINA C E DELLA “VITAMINA C”

Per quanto riguardano le vitamine naturali, non sono mai stati segnalati i casi di ipervitaminosi. I naturali complessi delle vitamine sono contenuti negli ortofrutticoli nelle piccole quantità che assunte attraverso lo stomaco non si manifestano mai in eccesso. Lo stomaco accetta una determinata quantità di sostanze nutrienti il cui contenuto delle vitamine viene misurato in miligrammi ed è proprio così che viene conseguito il loro effetto completo. Pertanto il dott. Royal Lee affermava che lo scorbuto, una malattia dovuta alla carenza della vitamina C, poteva essere debellata con soli 20 miligrammi di vitamina C, contenuti in un pomodoro.

Però, un pmodoro genera nell’organismo umano meno di 20 miligrammi di metabolite, ossia di acido ascorbico e di conseguenza si è creata l’oppinione sulla necessità   dell’assunzione di una dosi molto superiore della “vitamina C”.
La vera vitamina C è presente nel pomodoro, nella cipolla e negli agrumi ed è capace di curare velocemente lo scorbuto, mentre la vitamina C sintetica, come pubblicato nella rivista medica “Lancet” ancora nel 1842, non è in grado di farlo.

Dr. Albert Szent-Györgyi, vincitore del premio Nobel che ufficialmente ha scoperto la vitamina C nel 1937, ha scoperto altretanto che non è possibile guarire dallo scorbuto curandosi solo con acido ascorbico. Attraverso nuove ricerche sugli effetti della vitamina C ha scoperto la presenza della rutina.

Così comincia l’uso di ascorbati, sali dell’acido ascorbico che, secondo le affermazioni di Linus Pauling e Irving Stone, integrati in megadosi producono un particolare effetto terapeutico nel caso di alcune malattie.  Ora possiamo concludere che Linus Pauling, vincitore di due premi Nobel, insieme ai suoi collaboratori, ha ricevuto sia il denaro che i due premi proprio per questo tipo di ricerche scientifiche -  occupandosi escusivamente dell’effetto dell’acido ascorbico e dei ascorbati. Lui ha scoperto che questo metabolita isolato fa un effetto benefico nel caso di molte malattie cardiovascolari, se integrato in megadosi.

Nemmeno i risultati di tali ricerche corrispondevano alle esigenze del business farmacologico, in quanto gli utili conseguiti dalla “vitamina C” sintetizzata non superano quelli dei “farmaci” sintetici e in modo particolare della chirurgia cardiovascolare che del trapianto di organi.

Dunque, le vitamine sintetiche sono molto potenti come droghe (medicamenti) sintetiche, ma non come vere vitamine.  Quando le sostanze contenenti le vitamine anche nelle piccole dosi agiscono come “ruote nelle ruote”, sono in grado di attivare un processo biologico in cui si generano e agiscono le vitamine. Qualora mancasse questo processo, a prescindere dalla quantità assunta dell’acido ascorbico ossia dell’ascorbato, le vitamine non producono alcun effetto.

Però, come aveva dimostrato Irving Stone, l’assunzione delle megadosi di vitamine sintetizzate e in modo particolare di natrio ascorbato, potrà influire fortemente sull’espulsione delle determinate molecole tossiche dei narcotici. Questo accade in quanto alcuni recettori cerebrali dimostrano le preferenze nei confronti delle molecole di ascorbato. Nella cura di tossicodipendenza sembra che le due tossine si confrontino tra di loro, una che provoca la dipendenza (eroina, oppio, metadone) e l’altra no. La diarrea di lunga durata a seguito del trattamento con natrio ascorbato dimostra chiaramente la sua tossicità.

 
LA MAGGIOR TRAGEDIA DELLA CIVILTA’ UMANA – IL SINTETICO PRIMA DEL NATURALE
A cura di Ivona Živković

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